Trento, 27 febbraio 2007
«A PIEDI. MA SENZA OBBLIGO»
L’assessore Pompermaier sul successo della domenica ecologica
da l’Adige di martedì 27 febbraio 2007
Non imposta, ma spontanea. Ecco come Aldo Pompermaier, l’assessore comunale all’ambiente, vede una prossima domenica ecologica. Di più: «Perché una soltanto? La domenica non potrebbe magari diventare il giorno in cui ci si sforza di lasciare la macchina in garage?», suggerisce. «Io faccio sempre così il lunedì: non la uso mai perché so già quali sono i miei impegni», insiste.
Gli incoraggianti riscontri dell’altro giorno potrebbero pesare sul futuro dell’iniziativa:
«Si tratta di capire - osserva l’assessore - se la comunità è matura per raccogliere un invito diverso come quello di non usare l’auto la domenica, anche se non vi è alcun divieto. Magari sapendo che, grazie ad una collaborazione con Trentino Trasporti, verrebbero messe a disposizione delle corse in più. Penso che l’esperienza di domenica possa darci fiducia per il futuro».
Si resterebbe solo in città?
«Non direi. Stringendo un accordo con i ristoratori, così com’è stata la disponibilità dei gestori di cinema, si potrebbe pensare a delle gite "fuori porta" con l’autobus. Con qualche beneficio a chi si presenta, singoli, gruppi o famiglie che siano, con un biglietto obliterato».
Domenica molta gente pensava a maggiori restrizioni del traffico: ritiene siano maturi i tempi per un allargamento della fascia «proibita»?
«Mi fa piacere sapere che, in qualche modo, la comunità sia pronta ad una zona più ampia vietata al traffico. Anche tecnicamente non sarebbe una situazione facile da gestire perché se a Bolzano bastano 15 cartelli a noi ne servono almeno 400. E poi abbiano zone collinari dove magari il servizio pubblico non è così immediato. E dobbiamo anche pensare all’accessibilità di ospedali ed altri servizi. Però mi pare che si possa pensare ad un’iniziativa più allargata».
Ci saranno altre domeniche ecologiche?
«Il nostro piano di azione ne prevedeva una. Domenica era già la seconda… Sono iniziative di sensibilizzazione credo che la gente sia già sufficientemente sensibilizzata. Adesso si tratta solo di capire se possiamo solo invitare a non usare la macchina ottenendo gli stessi risultati di quando obblighiamo a non usarla».
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